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al testo di Alberto Rizzi
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Ed eccoti qui seduto ancora e come vecchio e stanco nelle movenze d’ambra che cristallizza il tempo
Si parla un po’ di strade di tèrr’appén’aràta di mani d’uomini di piedi che son stanchi
nei pugni tuoi bènchiùsi quello che noi saremo
sol sassi e ceneri tu stringi
E almeno tu io credo sassi e ceneri donasti ed orme nel cammino senza curarti d’altro che dell’equivalenza al caso
Poi quando corta è l’ombra cara e chiuso anco il silenzio ecco ti lascio andare
(o tu sei che lasci me difficile saperlo)
fascio di strade ai piedi ed ali sopra le menti nostre
a qual saluto appendersi è duro immaginare
P.S. – Io nemmeno pietre che dican morte, sento d’offrire a questa mia città sì vile…
Tratta da "L'armadio cromatico", 2000, Ed. L'Archivio della Memoria, S. Bellino (RO) |
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